1) L’amministrazione non appena si è insediata ha chiesto ai tecnici – che avevano già redatto i progetti esecutivi dei primi due lotti (non sufficienti a definire tutti gli interventi necessari per un intervento funzionale su tutta la parte in elevazione del ponte) – di aggiornare la progettazione alla luce del forte aumento dei prezzi dei materiali, intervenuto nel corso dell’anno,e soprattutto di tutte le indagini già effettuate e quelle ancora da eseguire. L’esigenza che avvertivamo era quella di avere un quadro realistico e completo dei lavori necessari e delle somme complessive occorrenti per il ripristino della staticità del ponte nuovo sul Volturno, in conformità con le più recenti disposizioni normative sulla sicurezza dei ponti. L’amministrazione e i progettisti hanno lavorato garantendo una informazione costante, sui risultati delle indagini e sulle possibili scelte progettuali, al Genio Civile e ai tecnici in passato incaricati dal magistrato di valutare le condizioni per poter procedere ad un dissequestro temporaneo finalizzato all’esecuzione dei lavori.
2) I risultati di questa ricognizione, che ha richiesto diversi mesi, ha fatto emergere un quadro complesso che ha messo in discussione tutte le previsioni che noi avevamo ipotizzato sulle modalità e i tempi dell’intervento. Infatti la verifica dell’adeguamento dei prezzi dei materiali e soprattutto del costo necessario per la messa in sicurezza della struttura ha messo in evidenza che, a fronte di 1 milione e 90 Mila euro di finanziamento disponibili, sono necessari circa 2 milioni e 200 mila euro per i soli interventi necessari alla messa in sicurezza della parte in elevazione e 3 milioni e 200 mila per gli interventi di messa in sicurezza delle fondazioni.
3) di fronte a questo nuovo quadro, sulla base delle interlocuzioni con la Regione e delle novità emerse in sede di stesura della legge finanziaria per il 2023, abbiamo definito un nuovo percorso. In primo luogo è necessario superare la precedente ipotesi di procedere con tre diversi lotti e procedere alla progettazione di due soli lotti funzionali: un primo lotto che preveda tutti gli interventi necessari per mettere in sicurezza la parte in elevazione (nell’ipotesi precedente articolati su tre lotti), ivi compreso un sistema permanente di allerta in grado di segnalare, in presenza di piene importanti, il livello di rischio scalzamento e la necessità di procedere a chiusure temporanee del ponte; un secondo lotto che riguardi esclusivamente gli interventi in fondazione. Ad oggi disponiamo di tutte le indagini necessarie per operare le scelte progettuali, di un progetto di primo lotto in avanzata fase di elaborazione – che riguarda la messa in sicurezza della parte in elevazione e il sistema di allerta – uno studio di fattibilità sull’intervento di messa in sicurezza delle fondazioni.
4) sui finanziamenti la situazione è questa. La regione è in condizione di integrare l’ulteriore milione e 100 mila euro utilizzando una legge regionale che affida alle province il compito di individuare su ciascun territorio l’intervento più urgente. Il presidente della provincia Magliocca ha espresso il suo consenso e stiamo insieme lavorando ad un protocollo di intesa da sottoscrivere nei prossimi giorni. Il finanziamento regionale dovrà essere realizzato entro il 31 dicembre 2025 pena la revoca dello stesso. Per l’intervento sulle fondazioni disponiamo delle risorse, messe a disposizione dalla Regione, che ci consentono di procedere al bando per l’incarico di progettazione definitiva. Per il finanziamento di questo secondo lotto in sede di approvazione della legge finanziaria il parlamento ha approvato un emendamento proposto dall’onorevole Zinzi che inserisce il ponte nuovo di Capua tra le opere minori strategiche da finanziare.
