Da place des Vosges a place du Trocadero passando per casa Hugo e tomba di Napoleone.

Dopo 4 giorni di sole è arrivata la pioggia. Oggi ci spostiamo da un capo all’altro del centro storico di Parigi per cui dobbiamo usare maggiormente i mezzi pubblici. Per raggiungere place des Vosges è più agevole prendere il bus. Alle 10 siamo alla fermata del 39 ma l’attesa è più lunga del previsto. Finalmente si parte ma a poco più della metà del tragitto l’autista ci fa scendere e ci dice che arriverà presto un altro bus. Un episodio molto poco parigino perché dopo circa mezz’ora ci stanchiamo di attendere e cerchiamo una fermata della metropolitana. Qui un’altra sorpresa. Man mano che si lascia il cuore del centro e ci si avvicina al confine con l’inizio della periferia, le stazioni della metropolitana appaiono molto degradate, si vede sporcizia e nei corridoi si sente una nauseabonda esalazione di urina. La città ha bisogno di manutenzione e forse in vista del 2024, grazie alla folle scelta della Raggi di rinunciare alle Olimpiadi,  riuscirà a risolvere i suoi problemi. Chi salverà Roma dalla Raggi è invece al momento neppure ipotizzabile. Scendiamo a piazza della Repubblica ma, nonostante telefonini e cartine, presto ci disorientiamo.  Ci salva Marilena nel modo più semplice: chiedendo informazioni ad un cortese commerciante. 

Alle 13 arriviamo a place des Vosges ed è davvero grande e bella come la descrivono le guide: perfettamente simmetrica con i suoi 36 palazzi, 9 per ogni lato e tutti con porticato. Lungo il porticato molti ristoranti e gallerie d’arte. Al centro della piazza un grande giardino. Una targa commemorativa ci ricorda che quello è il quartiere ebraico e che da li partirono 500 degli 11400 bambini francesi deportati dai tedeschi tra il 42 e il 44.

Dopo aver pranzato cominciamo la visita alla casa museo di Victor Hugo che abito’ al secondo piano del numero sei, il palazzo piu’ grande della piazza, tra il 1832 e il 1848, e qui scrisse gran parte de “I miserabili”. Una casa piena di mobili, disegnati direttamente da Hugo, a partire dalla scrivania molto alta che gli consentiva di scrivere rimanendo all’impiedi, quadretti disegnati a penna e diversi manoscritti.

Finita la visita, che ci ha consentito di ripercorrere la vita tormentata e interessante del grande scrittore, poeta, drammaturgo e politico, considerato il padre del Romanticiso francese, ci rechiamo alla fermata del bus. Ancora una volta l’attesa è lunga ma stavolta ci portano dritti all’area monumentale degli Invalidi, a Camp de Mars.

Qui visitiamo il Museo delle armi e la tomba di Napoleone. Basta qualche foto per ricordarci che quanto a guerre e culto della personalità la nostra Europa Occidentale non è stata seconda a nessuno.

Fa freddo e piove ma questo non ci impedisce di arrivare a piedi alla Torre Eiffel. Poi ci spostiamo a place du Trocadero piena di caffè eleganti. Da lì parte una strada ricca di Musei. La stanchezza però si fa sentire. Nonostante l’uso dei mezzi pubblici l’App di Antonio segna più di 16000 passi percorsi.  Per oggi può bastare.