Venerdi mattina partiamo presto da Parigi diretti a Francoforte dove abita, ormai da più di 10 anni, la figlia di Antonio con il marito e la piccola Chiara, di cui si festeggia l’onomastico. Dopo poco più di 100 km impossibile non uscire dall’autostrada per percorrere le strade ondulate, che sembrano solchi scavati tra sterminate verdi distese di vigneti, lungo le vie dello Champagne. Ci concediamo una degustazione presso un produttore, anche se io non sono abituato a bere a stomaco vuoto. Ma come non approfittare?
Lo stomaco recupera qualche ora dopo nella grande piazza di Reims, davanti alla bella e imponente Cattedrale di Notre Dame.
Riprendiamo il cammino e attraversiamo la verde regione Alsazia – Lorena, in passato causa di guerre sanguinosissime tra tedeschi e francesi. Quante testimonianze abbiamo visto delle guerre fratricide che hanno insanguinato per secoli l’Europa? Tante quanto basta per avere conferma che questa Europa, pur con tutti i limiti derivanti da un cammino incompiuto, dobbiamo tenercela stretta, consapevoli che deve essere necessariamente cambiata, fino a divenire un vero stato federale, ma solo standoci dentro. A Francoforte ci attende una serena serata con la famiglia Esposito/D’Onofrio, movimentata e allietata dalla bellissima e vivacissima Chiara. Al mattino brevissima visita del centro della città. Francoforte è stata compleramente ricostruita dopo l’ultima guerra e oggi dimostra grande efficienza, mentre si prepara all’arrivo delle sedi delle grandi case di investimento internazionli in fuga da Londra dopo l’autolesionistica Brexit.
Alle 10 e 30 ci accompagnano alla stazione centrale. Io e Teresa dobbiamo fermarci una giornata a Milano, dove ormai vive nostra figlia. Scegliamo di rientrare con il treno passando per Basilea. Una scelta che rende allucinante il rientro. Un guasto sulla rete ferroviaria tedesca ci costringe a lunghe attese, continui cambi di treni e di bus, tra disagi inenarrabili che vivono migliaia di persone. In Germania si rivelano completamente impreparati a gestire l’emergenza. Informazioni e assistenza agli utenti, mi viene da dire attenzione alle persone, praticamente quasi zero. Arriviamo a Milano, invece delle 19 del 12 all’1,20 del 13, con un bus partito da Chiasso alle 11.20, in sostituzione del treno, che si è fermato presso decine di piccole stazioni. Una nota positiva però posso segnalarla. Il viaggio in treno da Basilea a Chiasso è una bella e spettacolare esperienza da vivere.