Montmartre tra  sacro e profano

Anche se stanchi dei 16000 passi di Chateau de Vaux, appena rientrati a Parigi ci concediamo una lunga passeggiata nella pittoresca collina di Montmartre, da sempre meta di artisti, pittori e poeti. Luogo d’arte ma anche di religiosità. Nel 1875, grazie ad un voto di due ricchi uomini di affari per la salvezza di Parigi dal lungo assedio prussiano del 1870, iniziarono i lavori della imponente Basilica del Sacro Cuore di Cristo, ultimata nel 1914. Quella è la nostra prima metà che richiede una lunga paziente fila sotto il sole che alle sei di sera picchia ancora forte. Poi Antonio e Marilena decidono di partecipare ad una messa presso la vicina Chiesa St-Pierre de Montmartre che durante la rivoluzione francese fu trasformata in Tempio della Ragione

Io e Teresa molto più laicamente ci godiamo le deliziose stradine tortuose e le piazzette affollate di turisti, piene di gallerie d’arte, negozi, taverne, creperie, artisti di strada di ogni genere.

Unica nota stonata la cena. Scendiamo le scale per prolungare la sosta dell’auto ma la stanchezza ci impedisce di risalirle e ci fa fermare alla “prima taverna”. Evito di parlarne. La taverna era forse buona per turisti giapponesi.