Cos’è la malafede? Lasciamo parlare un dizionario: “Atteggiamento o comportamento rivolto consapevolmente a far supporre o ad accogliere come veri fatti in contrasto con la verità.” Di malafede i rappresentanti dell’opposizione sono intrisi fino all’osso del collo. Di esempi ve ne sono a iosa. Vediamo l’ultima “chicca”. Nel dibattito sul piano parcheggi l’opposizione riferisce che ad inizio dicembre la ditta vincitrice dell’appalto invia al comandante dei vigili la richiesta di organizzare un corso per agenti della sosta e allega un elenco delle sei partecipanti. In questo elenco figurano solo due dei sette agenti della sosta che, avendo lavorato con la precedente gestione delle aree di sosta a pagamento, avevano diritto all’assunzione come prescritto dal bando di gara. Viene poi firmata una determina che indice questo corso di formazione per gli agenti della sosta. Tutto vero. C è però un dettaglio che viene nascosto: la determina non è un atto del sindaco o della giunta ma un atto dirigenziale. L’ordinamento degli enti locali ormai da tempo ha separato responsabilità politica e responsabilità amministrativa. Il sindaco non sa nulla della determina ma viene informato del fatto da un sindacalista della CGIL. A quel punto alza il telefono, invita gentilmente il comandante a non dare corso alla determina e il nuovo gestore del servizio a rispettare la clausola sociale. Il comandante blocca il corso. Il gestore si giustifica dicendo che il codice della strada impedisce di dare la qualifica di agente della sosta a persone con carichi pendenti. A quel punto invito il gestore a fornire la documentazione alla segretaria comunale per consentire al Comune di accertare come effettivamente stanno le cose. La segretaria prende atto che almeno 5 dei sette ex agenti della sosta non hanno carichi pendenti. A quel punto la società invia una nuova comunicazione al comandante della polizia locale con il nuovo elenco dei partecipanti al corso di formazione. In questo elenco figurano i 5 agenti della precedente gestione in regola con le norme del codice della strada con l aggiunta di un lavoratore che a detta del gestore è una sua persona di fiducia che deve gestirgli il cantiere. Non ci sono più 3 nominativi inseriti nella precedente comunicazione. Ovviamente di ciò sono tutti a conoscenza compreso i lavoratori e i consiglieri di opposizione. Ma come vengono riportati i fatti nella propaganda dell’opposizione? C’è un video vergognoso ( ma questi soggetti sanno cos’è la vergogna?) che circola sui social e che tutti possono vedere. In questo video si sostiene che il sindaco ha fatto nomine senza bando di gara e che dopo un pubblico manifesto dell’opposizione di fine gennaio ha revocato la determina di novembre. È evidente che né il sindaco né altri abbiano fatto nomine. L’opposizione dice bugie allo scopo di ingannare i cittadini (solo i cittadini?). È evidente che il sindaco non ha revocato alcunché dal momento che non aveva firmato nessuna determina che è atto dirigenziale. A fine gennaio invece, conclusa la verifica della documentazione richiesta per valutare il rispetto della clausola sociale da parte del gestore, è accaduto che il comandante ha firmato una nuova determina che ha cambiato l’elenco dei partecipanti al corso di formazione. Ora rileggete il significato del termine malafede e ditemi voi come altro appellare i nostri oppositori. Tra l’altro mi accusano di non aver fatto un bando per la scelta degli agenti da assumere. Ma quale bando avrei dovuto fare? Gli agenti della sosta sono dipendenti del gestore non del comune. Inoltre se nel capitolato c’è una clausola sociale che tutela chi ha lavorato in precedenza il gestore è tenuto a rispettarla. L’aspetto comico della vicenda, però, è che chi mi accusa di non aver fatto un bando per la selezione dei lavoratori da assumere sono le stesse persone che erano in amministrazione quando il precedente gestore delle aree di sosta a pagamento ha assunto gli agenti, oggi tutelati dalla clausola sociale, senza alcun bando o concorso indetto dall’amministrazione comunale o dal gestore del servizio. Se proprio volete soddisfare la curiosità dei cittadini diteci voi amministratori dell’epoca da quale cappello a cilindro furono estratti quei nomi. A questo punto parlare solo di malafede è poco. Lascio alla intelligenza dei lettori ogni ulteriore considerazione.
