Capua: nuova fase di stallo per il ponte nuovo. Urgente un chiarimento definitivo

L’azione amministrativa necessaria per sbloccare i lavori per il ponte nuovo sul Volturno segna il passo, dopo due anni nei quali l’amministrazione Branco ha intrapreso una corsa contro il tempo nel tentativo di recuperare errori clamorosi – compiuti nella impostazione del percorso amministrativo cominciato con lo studio di fattibilità elaborato nel biennio 2009/2010 (vedi articolo di questo blog del 22 dicembre del 2019) – che avevano determinato nel 2018 il sequestro dell’infrastruttura da parte della magistratura. Per comprendere le ragioni delle nuove difficoltà intervenute è necessario ripercorre quanto fatto in questi due anni: le indagini approfondite sulla struttura del ponte – a partire dalle fondazioni e dal terreno in fondazione- la revisione dei progetti dei primi due lotti e il recupero dei relativi finanziamenti. Chi vuole approfondire può rileggere i numerosi articoli pubblicati su questo blog (oltre a quello già richiamato del 22 dicembre 2019, gli articoli del 13 marzo 2020; 21 gennaio 2021; 11 marzo 2021; 22 ottobre 2021; 28 ottobre 2021). Qui mi limito a ricordare che il 22 ottobre del 2021 l’ufficio tecnico del Comune di Capua ha trasmesso alla Regione  il nuovo progetto di consolidamento del ponte nuovo, elaborato sulla base dei sondaggi previsti dalla normativa nazionale e richiesti dalla magistratura. Il 28 ottobre, e quindi in tempi rapidissimi, il comune riceve una nota della Direzione Generale dei Lavori Pubblici e Protezione Civile della Regione Campania che autorizza il proseguimento delle attività necessarie per la realizzazione delle opere previste dal nuovo progetto. A quel punto mancavano due passaggi per concludere  la fase preliminare all’inizio dei lavori dei primi due lotti: il parere vincolante del Genio Civile e il completamento della progettazione esecutiva del terzo lotto, la cui necessità era scaturita proprio dalle indagini sulle fondazioni e sul suolo, come indicato nella relazione di accompagnamento del progetto esecutivo del secondo lotto. In sostanza le indagini approfondite effettuate da una società specializzata segnalavano la necessità di ulteriori interventi in particolare per realizzare la cucitura dell’arcata in destra idraulica e soprattutto le opere in alveo necessarie per evitare rischi di scalzamento delle pile e delle spalle. Rischi legati al pericolo di erosione del terreno di fondazione, che rappresenta una delle principali cause di danneggiamento e collasso dei ponti. I due progettisti hanno elaborato una studio di fattibilità preliminare alla progettazione esecutiva del terzo lotto, dal quale è scaturita l’esigenza di opere che comportano un aumento della spesa di 2 milioni e 800 mila Euro. È evidente che a questo punto occorre fare una valutazione con la Regione e con la magistratura per compiere la scelta più opportuna di fronte ad una spesa complessiva che, a questo punto, raggiunge i 4 milioni di euro a fronte dei circa un milione e duecentomila euro disponibili Non si può perdere altro tempo. Le forze politiche della città devono attivarsi per mobilitare le loro rappresentanze istituzionali e favorire in tempi rapidi una riunione da tenere in Prefettura o presso la Regione – tra Comune Regione Campania, Genio Civile e magistratura – che assuma una decisione urgente e definitiva sulla strada più opportuna da seguire.

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