Ho trovato nell’archivio del mio computer un documento pubblico della sezione dei Democratici di Sinistra di Capua relativa alla grave situazione finanziaria del Comune nel 2006. Già allora era chiaro che se non si cambiava registro si sarebbe andati incontro ad un grave dissesto. L’appello – che faceva il punto sulla situazione debitoria e le politiche di bilancio sbagliate che l’amministrazione di centrodestra si accingeva ad intraprendere – era rivolto a tutti: consiglieri comunali, Giunta e, soprattutto, cittadini. Tutti dovrebbero ricordare come sono andate poi le cose e come la città ha votato nella tornata successiva. Questo per dire che le responsabilità dello sfascio nel quale si trova oggi la città sono ben chiare e non è vero che nessuno diceva e, ancor meno, che nessuno sapeva. Se non ci si fa un esame di coscienza, se non cambia il rapporto tra cittadini, politica e istituzioni, se non c’è una assunzione di responsabilità da parte degli elettori, che devono essere consapevoli dei problemi veri e devono partecipare di più alla vita pubblica, se si continua a fare di tutte le erbe un sol fascio – e si continua a sparare sulla croce rossa – questa città non si risolleverà.
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