Intervista all’Assessore all’Urbanistica del Comune di Capua, Saviano Mingione

Villani: Savino Mingione assessore all’Urbanistica del Comune di Capua. Credo di poter dire che in questi mesi il tuo impegno sia stato essenzialmente concentrato sulla rielaborazione del PUC. Capua attende da decenni il nuovo piano urbanistico. Nel programma elettorale della vostra coalizione avete dedicato un intero capitolo alla questione PUC, per la precisione il punto 6. L’impegno che avete assunto con gli elettori è molto chiaro: “rielaborare in modo radicale” la proposta di “Piano Urbanistico Comunale predisposta dal centrodestra”. Quella proposta, infatti, non superò l’esame dell’Accordo di Programma in sede di Amministrazione Provinciale, in quanto in netto contrasto con le indicazioni del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale approvato nella seconda metà del decennio scorso. Ricordiamo che il PTCP fu elaborato nel 2007 dall’Amministrazione Provinciale – di cui ho fatto parte avendo per un certo periodo anche la delega all’Urbanistica – sulla base della nuova e moderna legge Urbanistica di cui si era finalmente dotata la Regione Campania nel 2004, dopo 50 anni di legislazione urbanistica inadeguata che ha favorito guasti devastanti nell’Area napoletana e nel Piano Campano. Guasti che sono sotto gli occhi di tutti in termini di urbanizzazione selvaggia, di carenza di verde e servizi, di inquinamento dell’aria e delle acque, di processi di abbandono o di degrado architettonico dei centri storici. Vogliamo partire ricordando quali erano i punti della vecchia proposta di PUC per Capua contestati dall’Amministrazione Provinciale?

Mingione: si è vero l’impegno principale in questi primi mesi di lavoro è essenzialmente concentrato sulla questione del PUC, non solo perché è il documento prioritario per consentire la concreta attuazione di tutte le iniziative che servono a dare slancio allo sviluppo della città, ma anche e soprattutto alla luce delle disposizioni assunte di recente dalla Regione Campania la quale, per dare un termine alla ormai lunga fase di rodaggio delle legge 16 /2004, ha deciso di procedere al commissariamento delle attività inerenti l’approvazione dei PUC per tutte quelle città (numerosissime) ancora prive del nuovo strumento urbanistico e che non provvederanno in tempi molto ristretti all’avvio ed alla conclusione dei procedimenti di adozione dei PUC. Approfitto di questa sede per comunicare che anche l’amministrazione di Capua di recente, il giorno 19 novembre scorso, ha ricevuto la diffida ad adempiere in cui vengono assegnati 60 giorni per l’approvazione del preliminare del PUC ed ulteriori 90 giorni per l’adozione dello strumento urbanistico. In tale situazione risulta evidente che, per scongiurare il rischio che l’amministrazione comunale venga spogliata della competenza sulla redazione dello strumento urbanistico della città, è gioco forza dare avvio alle attività, utilizzando al meglio le linee programmatiche approvate dalla giunta Centore nel 2017 e il preliminare elaborato dal progettista e di cui prese atto il Commissario. Ovviamente integrandolo ed adeguandolo a quelli che sono i principi informatori che la nuova amministrazione ritiene di dover apportare. In questa sede pertanto si ritiene non utile la proposta di PUC delle passate amministrazioni di centrodestra – elaborate nel 2010 ed adottate nel 2012 – perché di fatto superate dalla documentazione che la nuova amministrazione ha trovato in itinere al momento del proprio insediamento. La gestione commissariale, infatti, ha svolto tutta l’attività di consultazione prevista dalle norme regionali, sia per quanto attiene l’aspetto urbanistico che per quello ambientale: dalla raccolta dei questionari degli SCA (soggetti competenti in materia ambientale) ai contributi dei cittadini; alle sedute di consultazione svolte nei giorni 19 e 28 febbraio 2019, presso la sede comunale. Sul preliminare e sul relativo rapporto ambientale vi sono state riunioni presiedute dall’ing. Renata Tecchia ed alla presenza del progettista arch. Castiello, cui avevano partecipato alcuni rappresentanti degli SCA e numerosi cittadini tra cui in particolare molti tecnici locali. Con l’approssimarsi dello svolgimento delle elezioni amministrative probabilmente il commissario ha ritenuto opportuno sospendere il prosieguo delle attività, rinviandole alla futura amministrazione. Sulla base di tutto quanto innanzi esposto – e nel rispetto dei criteri economicità ed efficacia della azione amministrativa – si è ritenuto di tener conto dell’avanzato svolgimento della fase di consultazione sul preliminare di puc, predisposto nel gennaio 2019 dalla commissaria prefettizia ed elaborato sulla base delle linee programmatiche dell’amministrazione Centore, e di procedere celermente a dare ulteriori indicazioni al progettista per la stesura definitiva del preliminare di PUC da approvarsi entro i ristretti termini di cui alla diffida regionale.

Villani: Per le ragioni che ti ho ricordato conosco molto bene sia le linee del Piano Urbanistico Regionale che quelle del PTCP. Il vecchio rapporto abitanti/vani è stato superato sulla base di una analisi dei processi demografici in atto a partire da quello di frammentazione delle famiglie, che ha portato ad individuare per ogni ambito della provincia di Caserta il fabbisogno abitativo sia in termini di quantità che di tipologia delle abitazioni. Capua è considerata come parte della conurbazione Capua – Caserta – Maddaloni. Voi conoscete, dunque, in modo preciso la quantità e la tipologia degli appartamenti da realizzare nei prossimi anni e le dotazioni di verde e servizi da garantire ai cittadini. Dovrete distribuire questi pesi sul territorio rispettando una regola molto precisa: evitare il consumo di altro suolo agricolo e privilegiare la riqualificazione urbana. Questo indirizzo in una città come la nostra impone la riconsiderazione del Piano di Recupero del Centro Storico, come parte fondamentale del PUC. E’ evidente, infatti, che, quando si parla di riqualificazione urbana, non si può prescindere dal recupero di aree abbandonate e degradate di un centro del rilievo storico e architettonico come quello della città di Capua. Quali funzioni e quale ruolo pensate di dare al centro storico nell’ambito del nuovo assetto urbanistico del territorio cittadino e come pesano queste scelte su quelle complessive?

Mingione: la domanda è alquanto complessa perché parte sia dalle indicazioni del PTR (Piano Territoriale Regionale) che dal ruolo assegnato alla città di Capua dal PTCP, nell’ambito della conurbazione Maddaloni/Caserta /Capua, appartenente alla cinta di alleggerimento della conurbazione napoletana. Bisogna partire da qui per arrivare a definire il ruolo da assegnare alla città. La stesura originaria del PTCP prevedeva una dotazione di 40000 alloggi per la conurbazione Capua Maddaloni, di cui veniva assegnata a Capua una quota di 3050 nuove abitazioni, addirittura superiore alla ipotesi prevista nel PUC del 2012 dell’amministrazione comunale di centro destra, che si attestava su di un valore di circa 2900 nuove abitazioni. In fase di esame da parte della Regione Campania la dotazione delle abitazioni per la conurbazione Maddaloni/Caserta/Capua fu ridotta a 30.000 alloggi (-25%). Questa circostanza comportò la riduzione del potenziale assegnato alla città di Capua a 2.300 alloggi e rese il progetto di PUC di Capua redatto nel 2012 sovradimensionato di circa 600 alloggi. Fu questa la principale causa posta a base dell’esito negativo da parte della provincia di Caserta. Allo stato tuttavia il potenziale assegnato di 2300 alloggi è in termini percentuali quello più alto di tutte le principali città della conurbazione (Caserta, S. Maria C.V. Maddaloni, ecc …). La nostra scelta è di assegnare al centro storico un ruolo importante nell’assolvimento del potenziale di sviluppo residenziale, al fine di favorire il recupero funzionale dei numerosi edifici presenti ed inutilizzati ed il suo ripopolamento, tenendo comunque presente delle difficoltà tecniche e dei notevoli costi che comportano gli interventi di consolidamento e restauro conservativo, che devono essere prevalenti nel centro storico al fine di non snaturare il caratteristico ambiente urbano della città.

Villani: Come è stato più volte sottolineato il futuro di Capua si gioca sulla capacità di mettere il suo centro storico e il suo territorio al servizio di un territorio molto più ampio. Con l’insediamento del Dipartimento di Economia dell’Ateneo universitario, del Centro Italiano di Ricerca Aerospaziale, della Scuola Militare Salomone, Capua è divenuta di fatto una delle città medie dell’Area Metropolitana Regionale destinata a razionalizzarne e riqualificarne le funzioni. In questa ottica la questione della mobilità è decisiva. Parliamo: della integrazione della vecchia ferrovia Alifana – e quindi anche della città di Capua – nella metropolitana regionale; di una metropolitana leggera Capua Caserta, necessaria per la presenza diffusa dei dipartimenti universitari nelle città della conurbazione; del prolungamento della tangenziale di Napoli fino al nuovo Casello di Capua/Santa Maria Capua Vetere; del collegamento di questa nuova superstrada con il casello di Capua Nord – che ci consentirà di recuperare quel che abbiamo perso rinunciando al terzo lotto della variante ANAS Capua Maddaloni; del collegamento del centro della città con il nuovo casello autostradale; la variante e la futura superstrada Capua – Grazzanise – Villa Literno. Su molte di queste questioni il Sindaco ha riaperto un confronto con gli altri livelli istituzionali interessati. Pensate di confermare le scelte già contenute nel vecchio piano o pensate di apportare modifiche significative su questi punti già in questo PUC?

Mingione: in merito alle infrastrutture di area vasta già programmate a scala regionale e provinciale, che interessano il vasto ambito territoriale Maddaloni/ Caserta /Capua, risulta evidente che Capua, con gli insediamenti di eccellenza che sono presenti (CIRA, Dipartimento di Economia, Scuola Militare, Aeroporto O. Salomone), è diventata il terminale nord della conurbazione e quindi la porta della stessa verso la parte nord della provincia, assumendo, quindi, un ruolo di particolare importanza. In quest’ottica è certamente decisiva la questione dell’implementazione e razionalizzazione dei programmi di mobilità già avviati dagli enti superiori: dalla riqualificazione della tratta Capua Maddaloni dell’antica linea RFI Napoli – Roma, via Cassino, volta alla realizzazione del sistema ferroviario metropolitano della provincia di Caserta e a favorire l’integrazione delle infrastrutture ferroviarie della conurbazione casertana; al completamento dell’ex Alifana nel tratto Capua – Aversa Sud e il collegamento con l’attuale tratto già in esercizio Aversa – Giugliano – Napoli. In tale quadro noi cercheremo di proporre l’incremento della stazione di S. Angelo in Formis, come nodo intermodale per interscambio con mezzi su gomma, nonché la rifunzionalizzazione della stazione di S.Iorio per il traffico ordinario ma soprattutto come polo di raccolta e smistamento dei prodotti agricoli del vasto territorio circostante. Sono già stati avviati confronti con la Regione in tal senso. Di più difficile soluzione appare il prolungamento della tangenziale di Napoli fino al casello autostradale di S.Maria C.V. Tutti sappiamo che il recupero del terzo lotto della variante Anas Maddaloni Capua era stato risolto con la programmazione della strada Caserta/ mare, strettamente connessa alla realizzazione dell’aeroporto internazionale di Grazzanise, opera già in parte dotata di finanziamento regionale e per la quale era già stata avviata la gara di concessione a livello europeo, che
purtroppo si è arenata insieme al progetto per l’aeroporto. Tale infrastruttura a livello di tracciato preliminare è già presente nel preliminare di Puc e seguirà l’esito del più ampio progetto di cui fa parte. Tale infrastruttura nella parte iniziale ricalcava il tracciato della Maddaloni/ Capua, deviando in direzione di Grazzanise, dopo aver scavalcato il Volturno. Esso prevedeva inoltre la realizzazione della “bretella” di Capua, che, diramandosi dal tracciato principale in direzione nord, la collegava anche al casello di Capua.

Villani: sempre nel programma elettorale avete scritto che il nuovo assetto urbanistico della città va ridisegnato intorno alle nuove identità e funzioni che Capua dovrà svolgere nell’area metropolitana regionale e cioè: Capua città Murata di Arte Cultura e Turismo; Capua città di studi; Capua città della Ricerca e del polo aeronautico; Capua città sociale e solidale. Questo vi porta a cimentarvi con alcune grandi questioni: ridisegno della zona universitaria; riuso delle fortificazioni e del fiume Volturno; area industriale e ammodernamento e riutilizzo dell’aeroporto Salomone – già inserito nel sistema aeroportuale regionale – in funzione dello sviluppo del polo aeronautico; riuso degli ex complessi conventuali ancora abbandonati che rappresentano anche dal punto di vista quantitativo un pezzo rilevante del centro storico; riconsiderazione del ruolo di piazza d’Armi e dell’ex campo profughi. Come vi state rapportando con queste questioni certo non semplici?

Mingione: è chiaro che quanto scritto nel programma elettorale in merito al nuovo assetto urbanistico della città per noi è un punto fermo da portare avanti con forza ed unità di intenti e che le grandi questioni ad esso connesse, che tu menzioni (riuso delle fortificazioni, sviluppo dell’area industriale), sono già presenti nella integrazione del preliminare di PUC redatto dalla commissaria. Mi riferisco alla piena riproposizione dell’area industriale del polo aeronautico, al recepimento del piano di sviluppo predisposto dall’ENAC per l’aeroporto O. Salomone. Altri temi troveranno una più puntuale specificazione nel PUC in cui saranno oggetto di specifici ed articolati PUA (recupero del centro storico e dei complessi conventuali, riqualificazione della piazza d’Armi ). Per quanto riguarda il recupero dell’ex campo profughi esso è oggetto di un progetto già appaltato ed in fase di attuazione, che certamente cercheremo di migliorare nella fase esecutiva con la ditta appaltatrice, attraverso il quale comunque la città si troverà a disposizione un’area di circa 90.000 mq, completamente bonificata e recintata, che sarà oggetto di uno o più specifici PUA polifunzionali, da affidare con progetti di finanza o con gli specifici finanziamenti che saremo in grado di convogliare sulla città.

Villani: per concludere direi che fare i conti con la pianificazione urbanistica di una città straordinaria come Capua, sia dal punto di vista architettonico che per la collocazione strategica del suo territorio nel contesto regionale, è una impresa di grande complessità, che richiede grande respiro culturale e necessità di confrontarsi con diversi specialismi e numerose realtà istituzionali, economiche e sociali. A me non pare che oggi vi sia un dinamismo tale nel campo dell’edilizia da richiedere una certa fretta nel varare il nuovo strumento urbanistico. La realtà è quella che vediamo nelle vetrine delle agenzie immobiliari cittadine zeppe di vendesi esposti ormai da anni. La crisi del settore è drammatica anche per ragioni più generali. E’ chiaro che il rilancio dell’edilizia è strettamente collegato al rilancio di un nuovo ruolo di Capua nel contesto territoriale più ampio e dunque al suo sviluppo economico e sociale. In questo quadro più che fare presto sarebbe necessario fare bene. La discussione ed il confronto sulle scelte di piano è forse più importante dei tempi dettati per la sua approvazione. Da troppo tempo a Capua manca un confronto politico e programmatico all’altezza dell’importanza del suo patrimonio storico, architettonico, culturale e ambientale. Purtroppo è questo che è mancato nell’iter che voi ora avete dovuto raccogliere e che dovrete portare a termine rapidamente. Mi rendo conto che il tempo stringe: entro il 19 gennaio bisogna approvare il preliminare e entro aprile bisognerà adottare il PUC, pena il commissariamento da parte della Regione. Non è molto. Tuttavia credo che in questi mesi qualcosa vada fatto per recuperare un confronto sull’assetto del territorio che abbia il respiro culturale giusto per una città dell’importanza di Capua.

Mingione: proprio per questa esigenza di confronto è importante approvare subito il preliminare in modo tale da avviare subito il lavoro e promuovere un confronto ampio sul PUC.

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