Il bollettino della Banca Centrale Europea ha confermato le stime di crescita anticipate da Draghi nella conferenza stampa del sette settembre scorso. Il prodotto interno lordo crescerà nel 2017 del 2,2% contro le previsioni precedenti dell’1,9%. Di grande interesse l’analisi dei fattori che hanno contribuito a questo aumento della crescita. Scrive la BCE nel suo bollettino: “durante la ripresa l’immigrazione ha dato un ampio contributo positivo alla popolazione in età lavorativa, riflettendo soprattutto l’afflusso di lavoratori dai nuovi stati membri dell’Unione europea” … e “ciò ha verosimilmente avuto un effetto considerevole sulla forza lavoro, in particolare in Germania e Italia”… inoltre “l’aumento della forza lavoro durante la ripresa economica è stato trainato dalla partecipazione femminile”… a causa delle ” divergenze esistenti fra il livello di istruzione degli uomini e quello delle donne” … in quanto “nella popolazione femminile in età lavorativa la percentuale di donne con un’istruzione terziaria è più elevata rispetto all’analoga percentuale fra gli uomini”. Insomma la se il ritorno della crescita negli ultimi anni è legata certamente alla liquidità garantita in grande abbondanza dalla BCE dal gennaio del 2015 ad oggi, l’attuale spinta riceve un contributo significativo dagli immigrati e dalle donne. Per liberisti, xenofobi e maschilisti vi sono non pochi elementi di riflessione.
