Nella seduta del 7 luglio il consiglio comunale ha deliberato l’ingresso del comune di Capua in Agriorinasce, società pubblica a responsabilità limitata, partecipata dalla Regione e da cinque comuni della provincia di Caserta, che si occupa di gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata e, limitatamente ai comuni soci, di:
1 – recupero a fini istituzionali, sociali e produttivi, all’amministrazione e/o gestione di beni immobili inseriti nel patrimonio comunale;
2 – di riqualificazione urbana e ambientale anche mediante iniziative per la produzione e distribuzione di energia a scarso impatto ambientale;
3) favorire l’organizzazione di iniziative culturali a respiro nazionale;
4 – favorire un più adeguato standard qualitativo delle strutture scolastiche;
5 – amministrare e gestire aree attrezzate per le imprese incluso incubatori di imprese;
6 – fungere da centrale di committenza per la gestione delle gare di appalto;
7 -compiere tutte le operazioni contrattuali anche di natura immobiliare necessarie ed utili alla realizzazione degli scopi sociali, compreso l’accesso a fonti di finanziamento agevolato sia regionali che statali e comunitarie.
Se entro sessanta giorni la Corte dei Conti darà l’autorizzazione, il comune di Capua con ventimila euro avrà la stessa quota posseduta dalla Regione e dagli altri comuni e conformerà i rapporti con gli altri soci a quanto stabilito dall’ordinamento dell’Unione europea e delle norme di diritto interno sulle società in house providing, sottoposte a controllo congiunto da parte di tutti i soci Enti pubblici territoriali locali, cui possono essere esternalizzati funzioni dell’Ente ed affidati direttamente servizi e attività. E’ nota la condizione grave dell’apparato del comune che non è nelle condizioni di assolvere pienamente alle sue funzioni a causa del drastico ridimensionamento dell’organico e delle ristrettezze finanziarie imposte dal dissesto finanziario del 2013/2015, che il comune dovrà pagare ancora per molti anni. Entrando in una società – che gestisce oltre 140 beni confiscati più attività dei comuni soci in campo immobiliare, sportivo, di gestione di incubatori di imprese ed aree produttive; che agisce con la massima trasparenza, garantita da un protocollo d’intesa con la Prefettura di Caserta e dalla presenza negli organi di gestione è di controllo di ex magistrati e di docenti universitari di indiscussa competenza e autorevolezza; che per legge è tenuta al pareggio di bilancio – il comune avrà la possibilità di far gestire, al pari degli uffici comunali, attività su funzioni istituzionali: dalla vendita e valorizzazione del patrimonio; alla gestione delle aree produttive previste dal Puc recentemente approvato; alla valorizzazione delle strutture sportive ed altro ancora. Insomma proviamo ad aggiungere al motore comunale, troppo piccolo per fare da solo tutto ciò che è necessario per risollevare la città, un altro motore pubblico da noi partecipato, che potrà agire come gli altri uffici comunali sulla base degli indirizzi dell’amministrazione e del consiglio comunale. Tutto ciò viene presentato, dall’opposizione e dai soliti criticoni che scrivono e parlano senza leggere neppure le carte, come una svendita della città. Ma tutti sanno da chi è stata devastata la città, da chi è stato prodotto il dissesto finanziario e lo sfascio dell’apparato, da chi non è stato gestito il patrimonio comunale, divenuto terra di nessuno nelle mani di abusivi e di evasori. Dagli stessi che ora mistificano credendo di poter, in questo modo, scaricare su altri le loro colpe. Noi stiamo provando, pur nel mare di difficoltà legate alla situazione che abbiamo trovato, a voltare pagina. Ci riusciremo? Non lo so. Ma so che vogliamo provarci con tutte le nostre forze
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