Elezioni: non giochiamo a chi la spara più grossa. Qui la situazione è gravissima.

La campagna elettorale procede su terreni molto scivolosi, anche se siamo ancora nella fase di composizione delle liste. Da giorni alcuni candidati alternano slogan banali – e a volte sorprendentemente autolesionisti – a promesse mirabolanti. Non faccio l’elenco perché sarebbe lungo e si presterebbe più ad uno spettacolo di cabaret che non ad un appello alla responsabilità e alla serietà che voglio nuovamente rivolgere a tutti noi, come suggerisce la situazione drammatica che dovrà affrontare chiunque vinca queste elezioni. Mi ha colpito in particolare la dichiarazione apodittica di un candidato che si è impegnato in 12 mesi, pena le dimissioni, a risolvere il problema dello stato disastroso della viabilità, dei due cimiteri di Capua e di Sant’Angelo in Formis e degli impianti sportivi. Uno stato disastroso che è il frutto di decenni di abbandono di cui tutti sono a conoscenza avendo a vario titolo partecipato alle amministrazioni che si sono succedute alla guida della città. Voglio subito chiarire che nella situazione data per mantenere queste promesse servirebbe un miracolo. Purtroppo di Santi non ne vedo e le condizioni in cui si trovano la macchina e le finanze del nostro Comune sono tragiche. Tutti inoltre sappiamo per quali ragioni e per responsabilità di chi. Tra l’altro gran parte dei candidati a Sindaco hanno partecipato a vario titolo alle maggioranze che hanno prodotto nel “decennio perduto” un dissesto finanziario di proporzioni inaudite che, come dimostra l’approvazione dell’ultimo consuntivo, produce ancora i suoi effetti devastanti. Infatti, nonostante il lavoro della commissione ministeriale di accesso, continuano ad arrivare copiosi pignoramenti relativi ad esercizi finanziari pregressi. Il quadro che emerge dal conto consuntivo dell’esercizio finanziario del 2021 dimostra che il principale gravoso impegno del consiglio e della giunta per i prossimi cinque anni dovrà essere quello rivolto ad evitare un secondo dissesto (cosa né semplice né scontata) e a riorganizzare un apparato allo stato del tutto inadeguato. Dal documento contabile richiamato, infatti, risulta che il nostro Comune torna ad essere strutturalmente deficitario, dal momento che presenta “incontrovertibili” condizioni di squilibrio su quattro degli otto parametri oggettivi individuati dal decreto sulla finanza locale. In particolare sono deficitari: a) l’indicatore dell’incidenza degli incassi delle entrate proprie sulle previsioni definitive di parte corrente (solo il 22 per cento); b) l’indicatore della sostenibilità del disavanzo effettivamente a carico dell’esercizio maggiore dell’1,20 per cento; c) indicatore debiti riconosciuti e finanziati maggiori dell’1 per cento; d) indicatore concernente l’effettiva capacità di riscossione al 47per cento. Per avere una idea della incapacità del nostro comune a riscuotere le entrate basta dire che l’incasso della Tari nell’anno è al 40 per cento, per i fitti delle proprietà comunali è al 15 per cento, mentre per le multe gli incassi sono bassissimi e solo sui residui. Si registra perfino una difficoltà a recapitare gli avvisi di accertamento ai contribuenti: centinaia di raccomandate ritornano al mittente per mancanza di correttezza dei dati di residenza e dei numeri civici. Pensare di riorganizzare in breve tempo una macchina così sgangherata, perché mai adeguata ai cambiamenti strutturali che negli ultimi venti anni hanno riguardato la finanza locale, o è frutto di assoluta ignoranza della situazione reale dell’apparato e dello stato dei conti pubblici o dell’irresponsabilità di chi è pronto a seminare illusioni pur di raccattare qualche consenso in più. Nelle condizioni in cui siamo il nostro comune non sarà in grado di contrarre un solo mutuo con mezzi propri per diversi anni. Certo si può ricorrere a finanziamenti regionali e nazionali. In parte negli ultimi anni si è cominciato a farlo. Ma anche per questo ci vogliono risorse per monitorare, progettare, rendicontare, controllare. E in ogni caso ci vogliono anni per ritornare ad una situazione di normalità. Rinnovo pertanto l’invito ad un confronto responsabile, basato sulla corretta lettura della realtà, su proposte chiare e realizzabili, su una visione realistica del futuro della città. Noi stiamo predisponendo un programma amministrativo che risponde a questi criteri. Lo stiamo facendo con una commissione composta da rappresentanti di tutte le forze politiche al lavoro da più di un mese. Subito dopo la presentazione delle liste lo renderemo pubblico e predisporremo una campagna di confronto e di ascolto con i cittadini. Il nostro principale impegno è quello di dire la verità, di partire dalle cose così come effettivamente stanno. È la condizione minima per chiedere ai cittadini di partecipare al duro lavoro che ci attende per provare a risollevare Capua, cui non mancano le opportunità su cui si può e si deve fare leva per risalire la china.

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