

Elezioni regionali campane del 23 e 24 novembre 2025
Non ci servono in questa campagna elettorale toni propagandistici. Serve, invece, ragionare innanzitutto tra di noi sulla vera posta in gioco del voto, che per gli elettori non è facile da comprendere, con il rischio di una ulteriore crescita dell’astensionismo già a livelli di allarme democratico.
Partirei da una considerazione indiscutibile: questo voto è destinato ad aprire una fase politica nuova nella vita della Regione Campania e ad avere un’influenza importante sugli sviluppi della situazione politica nazionale.
Una fase nuova perché si chiude un decennio segnato da un governo regionale sostenuto da una coalizione di centrosinistra ma incentrata fondamentalmente sulla leadership forte del presidente Enzo De Luca e una prevalenza di liste civiche.
Su questo però bisogna essere onesti e riconoscere che non poteva essere altrimenti. Negli ultimi decenni è arrivata all’apice una crisi della politica nell’intero Occidente, avviata almeno dall’89, con la conseguenza per le coalizioni politiche tradizionali – che hanno segnato tutta la seconda fase della storia della nostra Repubblica (quella del maggioritario per intenderci) – di vedere man mano appannata la loro identità, fino a divenire evanescenti. E’, infatti, difficile definire centrodestra questa coalizione dove il centro ha un ruolo solo coreografico mentre la barra è saldamente nelle mani di una destra nazionalista, reazionaria, illiberale, non europeista, nella sostanza in linea con i nazionalismi autoritari e socialmente gerarchici che stanno prevalendo nel mondo. Così come il centrosinistra, che ha partecipato alle elezioni politiche di dieci anni fa, non è la stessa cosa di questo campo progressista che stiamo cominciando a costruire con fatica nel Paese e in Campania, al quale aggiungerei il termine europeista, per segnalare la necessità di riempirlo di contenuti adeguati ad uno scenario internazionale radicalmente cambiato rispetto all’ordine che ha governato la geopolitica dopo la seconda guerra mondiale.
E’ vero, dunque, che la coalizione regionale uscente ha avuto dei limiti politici, come dimostrano i troppi salti della quaglia compiuti da personaggi che hanno condiviso con noi il governo della Campania e ora si ritrovano nell’altro campo. Tuttavia è anche evidente che, nella situazione politica data, senza la personalità forte e competente sul piano amministrativo di Enzo De Luca avremmo avuto in Campania un quadro politico debole, frammentato, incapace di dare stabilità e buongoverno alla comunità campana dopo gli anni disastrosi di Caldoro.
Guardiamo all’esperienza di questi tre anni di amministrazione di una città come Capua. Senza il Recovery Plan – reso possibile dalla gestione Draghi della BCE dopo la crisi del 2008 e dal passaggio dal governo Conte 1 al governo Conte 2 – e senza le politiche e il sostegno della giunta De Luca, la nostra città non avrebbe conseguito i risultati indiscutibili registrati in diversi campi:
- la Sanita: la regione è uscita dal commissariamento, ha sviluppato i servizi ambulatoriali territoriali di ASL e Distretti: a Capua è stato da poco inaugurato il nuovo CUP, tra qualche settimana si inaugurerà il nuovo Ospedale di Comunità, il mammografo e il Centro Diagnostico. Abbiamo registrato il rafforzamento dei servizi del Dipartimento di Prevenzione, mentre è stata potenziata la rete ospedaliera in provincia con l’avvio della costruzione di nuovi ospedali e il finanziamento del nuovo Ospedale di Capua Vetere e Nuova, che sorgerà nella nostra frazione di Sant’Angelo in Formis. E questo nonostante i tagli del governo e l’annosa penalizzazione delle regioni meridionali nel riparto del Fondo Sanitario Nazionale;
-Trasporti: la riorganizzazione del trasporto pubblico con l’acquisto di nuovi Autobus e nuovi Treni, a Capua AIR Campania sta realizzando la biglietteria e la stazione passeggeri nel ristrutturato Capannone comunale di via Mariani; gli investimenti in atto nell’Aeroporto Salomone, con il prolungamento e la pavimentazione della pista, la realizzazione di una seconda pista in erba, il piazzale per gli aerei e la strumentazione necessaria per consentire il ruolo di supporto a Capodichino per i piccoli voli turistici e d’affari; la gara in fase di assegnazione per la ristrutturazione del piazzale e della stazione di Capua della RFS; - Viabilità: con finanziamento per la messa in sicurezza ed in esercizio del ponte nuovo ormai in dirittura d’arrivo; i 3 milioni per il rifacimento dell’ex nazionale da via Santa Maria Capua Vetere a Porta Roma;
- Urbanistica: l’approvazione del PUC, la partecipazione al bando per il finanziamento del piano di insediamento produttivo nell’area CIRA; il completamento del contratto di Quartiere del Rione Carlo Santagata; l’investimento per la riqualificazione in corso delle palazzine ACER di via Martiri di Nassiriya; i bandi di valorizzazione dei beni demaniali delle nostre fortificazioni e degli immobili pubblici del nostro centro storico;
- Ambiente: la messa in sicurezza della Cava Cavone, la rinaturalizzazione dei Sentiero del Re del Bosco di San vito; la progettazione dell’intervento di messa in sicurezza del borgo medievale di sant’Angelo in Formis, ora in fase di Valutazione di Impatto Ambientale; la caratterizzazione dei rifiuti presenti nel laghetto Purgatorio; l’eliminazione delle Ecoballe al Frascale; il finanziamento dell’Isola Ecologica in fase di appalto; la realizzazione quasi ultimata del progetto di riqualificazione delle pompe di sollevamento e la sottoscrizione del Contratto di Fiume Volturno; l’approvazione della legge sul dragaggio dei corsi d’acqua che rende credibile l’ipotesi di lavorare per la navigabilità del fiume da Capua al mare;
-Scuole: i 21 milioni di finanziamenti che ci hanno consentito di realizzare l’efficientamento energetico e avviare la ristrutturazione di tutti i plessi scolastici di nostra competenza, oltre alla realizzazione in corso di 4 nuovi asili nido nel territorio comunale; - servizi sociali: dal finanziamento di numerosi progetti, da ultimo il progetto Gol che vedrà anche quest’anno il coinvolgimento di decine di lavoratori impegnati in una esperienza di formazione e di lavoro, e la costituzione del consorzio dei servizi sociali del medio Volturno C9, che presto avrà sede nel Palazzo dell’ex udienza in piazza dei Giudici ristrutturato con fondi PNRR, la partenza dei primi corsi a Capua del Conservatorio di San Pietro a Maiella
Ecco alcuni dei risultati più importanti raggiunti certo anche per l’impegno dell’Amministrazione ma impensabili senza il PNRR e le politiche regionali.
Ci incamminiamo, dunque, con questo bagaglio prezioso verso una fase necessariamente nuova perché è cambiato tutto: dal quadro politico nazionale alla situazione internazionale.
C’è nel Paese un governo antimeridionalista che con l’autonomia differenziata vuole favorire le regioni più ricche del Nord, con l’estensione della ZES, non accompagnata da un incremento delle risorse, impedisce la concentrazione degli investimenti sulle iniziative in grado di avere una ricaduta più forte sulla crescita.
Mentre nel Mondo si afferma la legge del più forte con il ritorno a una guerra fredda tra le due superpotenze, Stati Uniti e Cina, in competizione per il primato tecnologico e militare, che rende marginale il ruolo dell’Europa. Uno scenario che ha già riportato la guerra in Europa e in Medio Oriente, dove è sempre più elevato il rischio di una pericolosa escalation con conseguenze che sarebbero immediate e devastanti per la nostra economia legata al nostro ruolo di porta dell’Europa sul Mediterraneo, crocevia tra l’Indo Pacifico e l’Atlantico. Una chiusura o un ridimensionamento del traffico merci nel canale di Suez sarebbe disastroso per i porti meridionali, per i porti di Napoli e di Salerno, gli Interporti di Nola e di Maddaloni e per la Stazione di Smistamento di Marcianise unica porta del Sud sui corridoi Europei.
Il voto Campano può incidere sugli equilibri della politica nazionale e, dunque, sulla stessa prospettiva Europea, sulla sua possibilità di contare sul piano geopolitico e difendere i nostri interessi vitali.
E’ uno scenario che impone alla nostra coalizione un salto di qualità per un’alleanza che non sia solo uno stato di necessità ma un progetto ed una visione del futuro del Mezzogiorno e del Paese credibili.
Un salto di qualità ancor più necessario a Caserta dove è evidente il divario tra la valenza meridionale e nazionale di un territorio che contribuisce in modo determinante al processo di riorganizzazione e riqualificazione dell’area metropolitana regionale, con le funzioni di eccellenza che esercita nel campo dell’intermodalità, della ricerca e dell’alta formazione, delle attività produttive agricole ed industriali, del turismo e della promozione culturale, e il prevalere della frammentazione politica, di logiche localistiche e del trasformismo, che impediscono di valorizzare il ruolo centrale dell’area casertana nel Mezzogiorno, attraverso la giusta attenzione alla programmazione di area vasta, alle grandi infrastrutture che servono per completare il processo di integrazione nell’area metropolitana e di diffusione dell’effetto urbano nelle aree interne.
E’ un salto possibile solo se rilanciamo questo PD con i congressi di che si terranno nel casertano dopo le elezioni, grazie al lavoro difficile che ha compiuto negli ultimi anni il Commissario Susanna Camusso. Ci presentiamo oggi con una squadra che ha nel capolista Camilla Sgambato l’esperienza, la competenza, e il senso forte del partito e negli altri candidati l’espressione del rinnovamento che ha investito il partito nelle città e nel territorio. A questa lista chiediamo di non essere una sommatoria di comitati elettorali personali, ma una squadra che fa vivere in questa campagna elettorale quello sforzo di ascolto, di elaborazione, di iniziativa comune che ci dovrà accompagnare fino al congresso, per dare alla coalizione progressista l’architrave di una alleanza sociale e politica in grado di realizzare una credibile alternativa di governo alla destra. Andiamo a vincere, dunque, per dare alla Campania un governo all’altezza delle sfide del presente e creare le condizioni per vincere le elezioni politiche del 2027.
