


CAPUA E (È) UN LEGAME D’AMORE di Antonio Iavazzo. Direttore Artistico FaziOpenTheater
Una premessa necessaria. Chi scrive è napoletano, attore, regista, formatore e operatore culturale da oltre 40 anni. Tanto tempo fa si innamorò “perdutamente” di Capua, e dal lontano 2005 ne è orgoglioso cittadino e residente. Ecco, nella grande cornice storica che caratterizza la città di Capua, e nella sua connaturata vocazione all’arte e alla bellezza, tanti anni fa, con gi stimoli, i sogni e la grande determinazione dell’amato e compianto Andrea Vinciguerra, conosciuto in precedenza per varie collaborazioni per la Rassegna PuciNellaMente di cui sono fondatore e direttore artistico e poi, negli anni a seguire, con la preziosa vicinanza delle varie amministrazioni comunali, la storica associazione “Capuanova”, insieme a tante altre realtà associative, a Palazzo Fazio, abbiamo dato vita ad un piccolo grande miracolo di impresa culturale. Infatti proprio lì, sono nati e vivono due progetti, senza alcun tipo di contributo economico, pubblico o privato, con l’ideazione e la direzione dello scrivente Antonio Iavazzo.
IL PENDOLO SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE IN TEATRO E CINEMA
Palazzo Fazio, inizialmente, dal 2009 e quindi da oltre 15 anni, è stato ed è tuttora sede della ormai storica e prestigiosa Scuola di Teatro e Cinema “Il Pendolo”, fondata nel 2001 e che ha il Patrocinio della Regione Campania, della Provincia di Caserta, del Comune di Caserta e del Comune di Capua.
Rappresenta da quasi trenta anni un polo di alta formazione culturale e professionale e costituisce uno dei più affermati progetti d’arte e creatività in ambito nazionale. I docenti che vi insegnano sono selezionati tra i più grandi professionisti del settore. Qui hanno studiato centinaia di allievi e molti di essi sono oggi importanti artisti e personaggi nel panorama teatrale, televisivo e cinematografico italiano.
La scuola, nel corso degli anni, ha promosso, organizzato ed ospitato stage e workshop con i grandi “Maestri” del teatro e personaggi di rilievo internazionale e di prestigio assoluto. Tra essi ricordiamo Hal Yamanouchi, Marco Sgrosso, Gennadi Bogdanov, Ferruccio Merisi e Claudia Contin, Naira Gonzalez, Nina Dipla, Lella Heins, Cesar Brie, Eugenio Allegri, Danio Manfredini, Raul Iaiza, Ewa Benesz, Enrico Bonavera, Mamadou Dioume, Julia Varley, Eugenio Barba, Roberta Carreri, Francesca Della Monica, Compagnia “Teatro Strappato” (Francia – Spagna), Davide Iodice. FAZIOPENTHEATER Rassegna Nazionale di Teatro – Danza – Arti Performative
Oltre al Pendolo e all’alta formazione in teatro e cinema, io e Andrea Vinciguerra, avevamo un altro sogno, un’aspirazione ambiziosissima, di cui parlavamo sempre e appassionatamente: fare di Palazzo Fazio una sede di Teatro Stabile ed un Polo d’arte e di cultura. Ma questa è una storia che merita di essere raccontata in dettaglio. Più che di sogno, in verità, si trattava di un desiderio da visionari, viste le nostre pochissime risorse finanziarie e lo stato precario e fatiscente delle strutture. Tuttavia era talmente bello, affascinante, potente il nostro progetto, che non ci perdemmo d’animo e l’associazione Capuanova, con il sostegno del Comune di Capua che ci ha sempre concesso il prezioso patrocinio morale, unitamente ad altre realtà, locali e non, e soprattutto attraverso grandi sacrifici privati ed anche personali, creammo il nostro “cantiere”, sia nella sala nel cortile, che nei piani superiori. Nella sala al piano terra facemmo pitturare tutte le pareti e soffitto. Ristrutturammo completamente il palco, il pavimento; comprammo quinte e fondale e le facemmo montare; provvedemmo a rifare l’impianto elettrico, quello idraulico, ad acquistare e fare installare l’impianto audio – luci. Bonificammo le stanze e il soppalco laterali al palcoscenico, che versavano in uno stato pietoso, e riuscimmo a ricavarne uno spazio deposito e dei camerini, bagno compreso. Acquistammo climatizzatori, stufe, ventilatori, ecc. Anche all’esterno della sala riverniciammo le pareti dell’atrio, ci incaricammo di fare continua manutenzione del bagno e a tutti gli spazi e le varie zone del cortile e nel giardino laterale. Questi lavori di riqualificazione, limitatamente ai pochi mezzi a nostra disposizione, e facendo ricorso alle nostre residue risorse economiche, venivano eseguiti anche nelle stanze ai piani superiori, naturalmente in funzione delle loro destinazioni d’uso. Tale sforzo richiese (e richiede continuamente) un enorme dispendio di energie e incredibili sacrifici. Ma buttammo il cuore oltre l’ostacolo e alla fine riuscimmo, con grandissima emozione, a tagliare il nastro di partenza del nostro progetto che definimmo “FaziOpenTheater”.
Attualmente la Sala Teatro, che era veramente ridotta malissimo in origine e che a partire dall’edizione 2025 – 2026 sarà dedicata ad Andrea Vinciguerra, ha tutte le caratteristiche di uno spazio dignitoso ed accogliente, con 80 posti a sedere, quinte, proiettore, servizi igienici, camerini, climatizzazione, service audio – luci, ed un palco che tra i teatri cosiddetti Off di Terra di Lavoro ma anche di quelli di Napoli, è tra i più grandi e funzionali.
Qui di seguito, per promemoria e per chi volesse approfondire genesi e mission, specifico le finalità in dettaglio dell’operazione FaziOpenTheater. Pur avendolo elaborato nel 2017 – 2018, ne parlo al presente in quanto gli obiettivi sono tuttora validi ed è un progetto in progress e in continua definizione programmatica. FINALITA’
Con questo progetto, nella splendida location di Palazzo Fazio, oltre ad incrementare e valorizzare le prestigiose attività che già da anni si svolgono in esso, si intende attivare uno Spazio – Progetto Culturale che abbiamo denominato “FaziOpenTheater”. Abbiamo scelto l’accezione più ampia di Theater, invece di Theatre, e quindi di “Spazio”, proprio per indicare come tratto distintivo e identificativo del progetto, fin dall’inizio, il suo carattere policentrico e multidisciplinare, nella convinzione che tempi complessi come i nostri richiedano approcci multipli e sistemici.
Si tratta di una iniziativa volta ad incrementare, in quantità e qualità, le attività culturali ed artistiche (Teatro, Cinema, Musica, Danza, Formazione, Mostre, Eventi, ecc.) di Palazzo Fazio e dell’Associazione “Capuanova” che vanta già da molti anni, una fervente attività e culturale ed organizza, tra le altre cose, il famosissimo premio “Follaro d’Oro”.
L’idea è quella di contribuire a far sì che Palazzo Fazio possa diventare un centro culturale e di aggregazione di grande dinamicità, multidimensionale, attorno al quale possano crescere e trovare attuazione fermenti artistici, forze nuove e creative della città e non solo. Insomma che possa diventare, con una programmazione culturale di qualità e lungimirante, un significativo punto di riferimento cittadino, regionale e nazionale, uno spazio aperto ai linguaggi multipli e complessi dell’arte e della comunicazione.
E che possa contribuire anche a valorizzare quella che è da sempre la mission forse più naturale di Capua: cioè quella della sua vocazione a porsi compiutamente nella sua dimensione di attrattore storico e turistico con positivi riscontri in termini di immagine e visibilità e di virtuose ricadute economiche.
E’ proprio in virtù di queste caratteristiche di grande slancio ed apertura di questo progetto, che i promotori, oltre a confrontarsi con realtà nazionali ed internazionali, intendono accogliere in tale progetto tutte le forze attive e propositrici della città (associazioni locali, enti, alle parrocchie, pro loco, ecc.), nello spirito di un autentico perseguimento di una crescita civile ed etica. Con queste premesse, nell’anno 2018 – 2019, partimmo con la prima edizione di “FaziOpenTheater”, rassegna nazionale di teatro – danza – arti performative, con le varie sezioni di Teatri d’Innovazione / TeatroDanza / Arti Performative. Un progetto innovativo, assolutamente indipendente e senza alcun genere di finanziamento pubblico o privato. Già dal primo bando, su piano nazionale, ci fu un grande entusiasmo ed una massiccia adesione e richieste di partecipazione di artisti e compagnie affermate. Da quella prima stagione, fino all’imminente e prossima ottava edizione 2025 – 2026, abbiamo ospitato centinaia di spettacoli di teatro, danza, di musica e arti varie di compagnie, nazionali ed internazionali. E vi assicuro che tutti, ma proprio tutti gli artisti che si sono succeduti nelle stagioni teatrali, pur nell’ovvio e modesto rimborso che ricevono per le loro prestazioni artistiche, basato esclusivamente sul cosiddetto “sbigliettamento”, definiscono Palazzo Fazio, un luogo magico ed unico, sia per gli spazi, sia per l’accoglienza e la professionalità degli organizzatori e dello staff, sia per la “preparazione” degli spettatori che, come ormai da tradizione, a fine serata, si intrattengono con i protagonisti della scena in un dibattito sempre estremamente interessante ed appassionato. Un post spettacolo che è diventato irrinunciabile e che diventa esso stesso un momento di pura bellezza di dialogo e confronto e di alfabetizzazione alla scena e ai processi di creazione di un evento. Anche la partecipazione del pubblico, sempre punto dolente quando parliamo di un genere che richiede inevitabilmente una volontà e una capacità di “scegliere” tra le tante proposte, sta diventando progressivamente più intensa e consapevole del fatto che la nostra offerta culturale non esclude le altre e qualificate già presenti su Capua, ma le arricchisce con una programmazione diversa, alternativa e, perché no, integrativa del già ricco carnet di offerte e iniziative capuane. Ormai FaziOpenTheater si sta affermando come una bellissima realtà, la stampa e i media ci danno grande spazio e risalto e l’iniziativa assume sempre di più i connotati di un appuntamento imprescindibile nel panorama culturale, capuano, ma anche regionale e nazionale. Ma FaziOpenTheater, come da programma iniziale, e come da mission, in tutti questi anni, non è solo teatro e danza. Infatti ospita le prestigiose mostre del Maestro Livio Marino, concerti, iniziative di associazioni locali e non, presentazioni di libri, eventi e manifestazioni varie per bambini e per le famiglie. Insomma è diventato, in gran parte, quel luogo multidisciplinare che io ed altri soci di Capuanova sognavamo. Il rammarico, grande, è solo quello che Andrea Vinciguerra “se n’è andato prima”, e non ha potuto assistere, almeno qui, su questa terra, alla realizzazione di uno dei suoi sogni. Ma sicuramente, in una dimensione altra, ci guarda e sorride.CONCLUSIONI
Siamo ovviamente consapevoli che c’è ancora tanto da fare. Noi ci siamo. I costi di gestione e di manutenzione dei locali, degli impianti, per la loro pulizia e igienizzazione, le spese per le utenze (luce, acqua, ecc.) sono sempre più gravosi e ricadono, ormai, sui nostri bilanci personali. Ma noi lottiamo strenuamente contro tutte le evidenze negative, ci crediamo, anche per il territorio e per le future generazioni. Non possiamo e non vogliamo rassegnarci all’effimero. Avvertiamo la necessità di sentire ancora di più il sostegno, anche finanziario da parte delle istituzioni e dell’amministrazione, ma anche e soprattutto auspichiamo la vicinanza dei cittadini capuani. Vi invitiamo a venire agli eventi prestigiosi che quasi tutte le domeniche sono in programma a Palazzo Fazio. Oltre alla risonanza social e multimediale, ci appelliamo a un passaparola virtuoso affinché ad ogni spettacolo ci sia una maggiore partecipazione, viva e vitale, dei cittadini del nostro paese. Anche e soprattutto così ci aiuterete a tenere accesa la fiammella della poesia e della bellezza. Il cammino è lungo e il sentiero, mai come in questi tempi cupi e difficili, è irto di difficoltà. Noi promotori ci sottoponiamo a enormi sacrifici, e talvolta avvertiamo la paura e il rischio di non farcela. Ma in tal caso ci soccorrono le immagini, i volti commossi, emozionati, le risate degli spettatori e degli stessi artisti, l’invito convinto dei tanti che ci dicono di resistere e di non mollare. Ed è soprattutto in questi momenti che ci sentiamo fieri di contribuire, in sinergia con le tante altre iniziative che si svolgono in città, a fare di Capua un nobile presidio di arte e civiltà.
P.S. In verità, per dirla tutta, il sottoscritto ed Andrea, e l’associazione Capuanova, oltre alle su citate iniziative, avevamo messo nel cantiere delle intenzioni e dei desideri, un altro sogno, un’altra follia. Un festival internazionale itinerante che avrebbe valorizzato, anche con notevolissimo indotto turistico ed economico, tutte le meravigliose location della città, la riviera, i monumenti, i cortili, gli atri, le piazze, le chiese, ecc. e che, nei nostri intenti, avrebbe potuto fare di Capua la “Cittadella dell’Arte e della Commedia”, unitamente e in connessione con il già glorioso Carnevale Capuano e con le tante iniziative presenti nella programmazione culturale. Ma si trattava e si tratterebbe davvero di un progetto di una complessità non ordinaria e che richiederebbe la mobilitazione e la concertazione, armonica e coordinata, di tutte le forze politiche, progettuali, economiche, produttive, culturali della città e della Regione Campania. Tuttavia, anche per questo potenziale e rivoluzionario progetto, noi ci siamo, ci piacerebbe confrontarci, oltre che con l’amministrazione, con tutte le forze propositive e attive della città, con la Pro Loco, con le associazioni, con quanti amano autenticamente e fattivamente Capua e vogliano costruire opportunità e occasioni per vederla sempre più bella e attrattiva. Per noi e per le future generazioni. Non sarebbe assolutamente un’iniziativa di un singolo soggetto, ma di un progetto di tutti, senza esclusività o diritti di titolarità o di primogenitura, senza polemiche, vittimismi o commiserazioni, che coinvolgerebbe, in uno sforzo congiunto e consapevole, l’intera cittadinanza. Con un solo ed unico obiettivo: far vivere e splendere Capua. Sempre di più. E chissà che un giorno, anche questa nostra visione non possa essere realizzata.





