
Sono due i dati che evidenziano il malfunzionamento del servizio di raccolta dei rifiuti nella nostra città: la bassa percentuale di raccolta differenziata e il costo della bolletta troppo elevato. Per cambiare bisogna comprendere la ragione di questa spiacevole realtà. Una ragione legata al rapporto malato che negli anni passati la politica ha costruito con questo servizio, visto più come strumento utile per alimentare clientele piuttosto che come presidio necessario alla tutela dell’ambiente, alla pulizia della città e quindi alla qualità della vita dei cittadini. È a tutti nota “l’infornata” di personale intervenuta qualche decennio fa, al di là di ogni ragionevole parametro tra addetti, popolazione residente e caratteristiche del territorio cittadino. Da lì l’aumento spropositato dei costi che sono stati scaricati sui contribuenti e il conseguente malfunzionamento del servizio. I costi elevati e il cattivo esempio che ha dato la politica, hanno contribuito ad alimentare cattive abitudini anche in una parte ampia dei cittadini. Registriamo, innanzitutto, una evasione giunta a livelli intollerabili ma mai contrastata con determinazione, perché anche la gestione delle entrate e del bilancio sono state ispirate per troppo tempo da logiche clientelari. La nostra Amministrazione ha cominciato a produrre dei cambiamenti. Abbiamo portato la raccolta differenziata dal 31 per cento circa del 2016 a circa il 50 per cento raggiunto nel mese di settembre del 2024. Abbiamo incrementato la percentuale di riscossione. Ma i risultati, che pure abbiamo fin qui conseguito con l’ impegno di tutta la maggioranza ed in particolare dell’assessore al ramo, non sono sufficienti. Basta pensare che anche dopo la delibera di indirizzo – assunta fin dall’insediamento dell’amministrazione comunale – al settore finanziario per l’avvio di un’azione di recupero tributario, da realizzare attraverso la riscossione coattiva di residui attivi in collaborazione con l’Agenzia delle entrate, registriamo al momento – relativamente alle competenze dell’esercizio finanziario del 2023 – un livello di riscossione giunto al 59 per cento. Diversi punti in più rispetto agli anni precedenti ma assolutamente al di sotto di quello che è necessario per la sostenibilità finanziaria. Quel dato, infatti, ci dice che su circa 5 milioni di spesa annuale, da coprire per legge interamente con le tasse pagate dai fruitori del servizio, sono mancati 2 milioni, che l’amministrazione ha dovuto comunque versare al gestore sottraendoli ad altri interventi pur necessari: manutenzione di strade, di scuole, del patrimonio immobiliare pubblico, assistenza alle fasce deboli, attività culturali, eventi, ecc… Non intraprendere una iniziativa adeguata, per aumentare in modo significativo la capacità di riscossione, significherebbe sottrarre alla spesa corrente ogni cinque anni oltre 10 milioni di euro, insieme a quanto si dovrà ancora destinare al rientro dal dissesto finanziario dichiarato nel 2013, sia attraverso il pagamento delle rate del relativo mutuo, sia alla destinazione vincolata dell’avanzo annuale, sia in termini di pignoramenti e pagamento di debiti pregressi (una cifra non lontana da quella dei 10 milioni di evasione della Tari per un totale di 20 milioni di euro circa nell’arco temporale di un quinquennio amministrativo, senza contare i minori incassi sull’IMU ed altri tributi). È evidente che si tratta di una situazione insostenibile che si riflette negativamente sulla gestione di tutti i servizi comunali e sull’equilibrio di bilancio. Una situazione straordinaria che richiede soluzioni drastiche. Abbiamo perciò incaricato da tempo il settore finanziario di elaborare un bando di gara, ormai prossimo alla pubblicazione, per affidare a società specializzate la riscossione coattiva dei tributi evasi sia in relazione alla TARI che all’Imu e ai canoni di locazione di immobili pubblici, attraverso prelievo forzato sui conti correnti e ogni altra iniziativa consentita dalla normativa. L’obiettivo è far pagare tutti in modo proporzionato ai consumi e al valore degli immobili di proprietà o in affitto, per pagare tutti meno e accrescere le risorse necessarie a rendere efficiente ed efficace l’azione del nostro Comune e la sua capacità di rispondere ai bisogni della collettività. È una decisione che accompagnerà nei prossimi mesi l’avvio del nuovo calendario di conferimento delle diverse tipologie dei rifiuti, che partirà dal prossimo 6 gennaio. In questi giorni ogni famiglia sta ritirando le piccole pattumiere – una per ogni tipologia di rifiuto- tutte munite di codice identificativo a barre, che consentirà agli operatori di verificare la correttezza dei conferimenti e, in prospettiva, di misurare l’apporto di ciascuno all’aumento della percentuale di raccolta differenziata, da restituire sotto forma di sconto sulla bolletta TARI. Incrementare la raccolta differenziata significa, infatti, poter trarre valore dai rifiuti, attraverso il riciclaggio dei diversi materiali, alimentare correttamente i termovalorizzatori per la produzione di energia, ridurre drasticamente il conferimento in discarica -che oltre ad essere costoso è causa anche di inquinamento. È chiaro che la partenza sarà problematica. Cambiare abitudini non è mai facile, comporta un periodo di adattamento nel quale bisognerà scontare qualche inevitabile disagio. È tuttavia necessario. A Capua in troppi sono abituati a conferire ogni giorno di tutto e di più ed è chiaro che questa cattiva abitudine fa saltare un servizio che è organizzato per ritirare ogni giorno una specifica tipologia di rifiuto, secondo la tabella allegata. La cosa più grave è l’abbandono degli ingombranti (e in casi estremi anche di rifiuti pericolosi) che continua nonostante la nostra amministrazione abbia organizzato in modo stabile le giornate di “svuota cantine”, che si aggiungono al normale ritiro a richiesta da parte del gestore. Abbiamo introdotto l’utilizzo delle telecamere per reprimere un fenomeno che danneggia tutti sia in termini economici che di inquinamento dell’ambiente e di immagine della città. Sono state elevate decine e decine di multe. Abbiamo constatato che l’abbandono sconsiderato dei rifiuti non è un fenomeno alimentato da extracomunitari, come taluni sono portati a credere. Purtroppo abbiamo anche constatato che le stesse telecamere servono fino ad un certo punto. Infatti dopo le prime multe chi si ostina a non rispettare le regole ha trovato il modo di continuare come prima, semplicemente spostandosi in altri luoghi. Ovviamente non per questo ci arrendiamo. Faremo maggior uso delle telecamere mobili, sia per contrastare le mini discariche abusive alimentate, purtroppo, da pseudo imprenditori senza scrupoli che hanno interesse a non pagare lo smaltimento di scarti di lavorazioni di diverso tipo – sia per reprimere comportamenti incivili di chi non si cura di rimuovere la deiezioni dei propri cani, che purtroppo deturpano anche i luoghi più frequentati del centro storico, a partire dalla riviera. È però evidente che si tratta di una lotta impari. La svolta che noi vogliamo imprimere al servizio di raccolta e di riciclaggio dei rifiuti può avere successo solo se potrà contare sulla collaborazione di tutti i cittadini. Serve una presa di coscienza. Serve alimentare la consapevolezza che rispettare le regole di conferimento è interesse di tutti perché serve a tutelare l’ambiente e quindi alla salute di tutti noi- oltre a fare bene alle tasche di tutti. Facciamo perciò appello a tutte le persone di buona volontà. Una città più pulita e più bella, un ambiente più salutare, un prelievo che pesi di meno sui bilanci delle famiglie, dipendono da ciascuno di noi e da tutti noi. Comportiamoci di conseguenza.


