Da giorni i social registrano polemiche sulle prospettive della scuola nella nostra città, anche in vista delle decisioni sul dimensionamento degli istituti scolastici nella regione Campania. Com’è noto il testo approvato dal governo Meloni nella Legge di Bilancio 2023, ha portato la cifra attuale di studenti da assegnare a ciascun istituto, per poterne garantirne l’autonomia, da 600 a 900 circa. Da allora tra regione e governo nazionale è sorto un conflitto che ha avuto anche risvolti di carattere giudiziario. Nell’attuare le deroghe previste per i piccoli comuni, soprattutto delle aree interne, la Regione Campania, infatti, tende ad evitare che l’accorpamento di istituti localizzati in comuni diversi, spesso distanti anche molti km, comporti notevoli disagi per alunni e famiglie. È evidente, infatti, che l’accorpamento degli istituti sotto soglia, se in via teorica può portare alla costituzione di istituti di grandi dimensioni – in grado perciò di diversificare l’offerta formativa e di garantire una gestione più efficiente ed efficace – nei casi di territori interni, caratterizzati dalla presenza di piccoli comuni, determina problemi di non facile soluzione. Nell’ambito delle procedure previste per l’adozione del piano regionale i comuni possono avanzare proposte, anche se la decisione finale matura in sede regionale, nel dovuto rispetto della norma nazionale. In questo quadro l’Amministrazione comunale di Capua ha convocato il 26 novembre scorso una riunione con i dirigenti dei nostri due istituti comprensivi (Pier delle Vigne e Fieramosca Martucci ) e le organizzazioni sindacali del settore. In quella sede abbiamo illustrato la concreta situazione delle scuole a Capua che è la seguente: A) i due istituti di istruzione primaria sono entrambi sotto soglia: poco più di 700 il Pier delle Vigne; intorno a 600 il Fieramosca Martucci. I plessi delle scuole dell’infanzia, della primaria e delle secondarie di primo grado, sono ben 10. In questi plessi registriamo in questo anno scolastico 2023/2024, ben 53 aule vuote: 24 attualmente in ristrutturazione nell”ex Liceo di via Roma; 7 occupate dalla ragioneria – in via di trasferimento nel centro di formazione appena ultimato nel rione Carlo Santagata – all’interno della Scuola media Ettore Fieramosca; 5 nella materna di piazza Umberto I; 4 nelle elementari di via Napoli; 4 nel plesso di via Martiri di Nassiriya; 6 nel plesso di via Baia a Sant’ angelo in Formis; 3 nel plesso della scuola Media di Sant’ Angelo in Formis (attualmente occupati dall’ istituto alberghiero di recente istituzione). Sono numeri, quelli delle aule vuote, destinati ad aumentare, per effetto del decremento degli iscritti che dura ormai da diversi anni. Le cause di questo decremento sono in gran parte legate al calo delle nascite, in parte al fatto che non tutti gli alunni che escono dalle scuole elementari cittadine si iscrivono nelle due scuole medie Capuane, anche perché tra i due istituti non c è sempre una sana competizione ma anche, a volte, una concorrenza deleteria. Dunque accorpamento o non accorpamento si andrà comunque verso una riduzione delle classi nei prossimi anni- e quindi delle ore disponibili per i docenti – per effetto del divario tra le uscite delle elementari e le nuove iscrizioni alle medie. L’unico rischio per l’occupazione è questo e prescinde dall’eventuale accorpamento. B) A fronte di questo decremento delle iscrizioni nella scuola Primaria si registra una forte crescita degli iscritti alle Scuole Secondarie di secondo grado, che devono in alcuni casi ricorrere ai doppi turni, tanto che la Provincia, che ha la competenza della gestione di quegli istituti, ci chiede altre aule in città. In questo quadro è evidente che la scuola Primaria dovrà necessariamente andare verso un accorpamento e che anche a prescindere dal fatto che questo accorpamento venga deliberato dalla Regione per l anno scolastico 2025/2026 o per l’anno scolastico 2026/2027, una razionalizzazione delle classi dei due istituti a Capua non è rinviabile, sia per una migliore gestione degli edifici scolastici (meno plessi significa a parità di spesa strutture e servizi migliori per gli alunni), sia per rispondere ai bisogni di crescita della Scuola Secondatia di Secondo Grado, che continua ad attirare a Capua alunni provenienti da tutta la Provincia di Caserta. In quella riunione abbiamo riconosciuto che ha senso non andare all’accorpamento già dall’anno prossimo solo se i due istituti concordano un trasferimento di classi, oppure un uso condiviso di plessi scolastici, per garantire quella razionalizzazione delle strutture scolastiche e consentire, al tempo stesso, una fase di adattamento degli alunni alla nuova fase. Purtroppo siamo arrivati alla vigilia della adozione del piano regionale senza un accordo tra i due istituti, segno di quella concorrenza deleteria cui ho accennato prima. Solo di fronte alla scelta, per noi a quel punto obbligata, di chiedere l’accorpamento, le rappresentanze dei due istituti hanno chiesto un confronto e raggiunto un accordo per l’uso condiviso di un minor numero di plessi scolastici nell’anno scolastico 2025/2026 rispetto a quelli in dotazione quest’ anno. Questo accordo consentirebbe di trasferire le tre classi di scuola media di Sant’ angelo presso la scuola elementare di via Luigi Baia, per lasciare l’attuale istituto della media santangiolese all’istituto alberghiero, che ha bisogno di nuovi spazi per le cucine e per le nuove iscrizioni; di evitare il ritorno delle elementari nella sede di via Roma, che potremmo destinare ad altri istituti Superiori e di poter trasferire, nel tempo, alle scuole di competenza provinciale anche un terzo plesso. Bisogna considerare che questo processo di razionalizzazione della rete scolastica cittadina dovrà affrontare nei prossimi mesi anche la riqualificazione del plesso di Porta Roma e di quello di Via Napoli, per i quali abbiamo in programma i relativi appalti per importi finanziari consistenti, che siamo riusciti ad intercettare dai finanziamenti del programma “Scuola Viva”. Di fronte alla disponibilità manifestata, sia pure tardivamente dai due Istituti, abbiamo chiesto all’assessorato regionale all’Istruzione di non procedere all’accorpamento dei nostri due istituti nell’anno scolastico 2025/2026. Vedremo nei prossimi giorni quali saranno le decisioni della Regione. Ma questi sono i fatti, che dimostrano tutta la strumentalità e l’immaturità di certi ambienti politici e non della nostra città. E i fatti dimostrano anche che nessuna amministrazione prima della nostra ha investito tanto nell’ammodernamento della rete scolastica cittadina. In pochi anni abbiamo avviato i lavori di riqualificazione della scuola di via Martiri di Nassirya, del l’efficientamento della media di piazza San Tommaso, delle elementari di via Napoli e di Porta Roma, della materna di piazza Umberto I e di Carlo Santagata. Stiamo costruendo nell’ex campo profughi l’asilo nido con fondi pnrr. Abbiamo ottenuto finanziamenti per riqualificare tutto il plesso di Porta Roma (oltre 2 milioni di euro), per costruire una grande mensa a Sant’Angelo (800 Mila euro)e per costruire una nuova scuola media nell’ex campo profughi ( con abbattimento dell’attuale edificio nell’area di Santa Caterina). Stiamo realizzando nell’ex Campo Profughi il futuro polo scolastico dell’area Sud della città. Abbiamo inoltre in corso ma richiesta di finanziamento della riqualificazione e ristrutturazione del plesso di via Napoli. Aggiungiamo il rafforzamento della presenza dell’Università Vanvitelli a Capua, attraverso la donazione in corso della Chiesa di Santa Maria delle Dame Monache, della concessione d’uso della Cittadella dello sport di via Martiri di Nassirya, destinata e divenire la struttura sportiva di riferimento di tutto l’Ateneo, la Concessione d’uso da parte dell’agenzia del Demanio dello Stato, dell’ex complesso di San Gabriello di via Duomo all’ADIRSUC, per realizzare 30 residenze universitarie. Nel 2025 partiranno i primi corsi del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli a Capua sulla base del protocollo d’intesa che abbiamo sottoscritto il mese scorso e dell’impegno di netterd a disposizione in futuro per una sede distaccata l’ex casa di Giuseppe Martucci/ ex Monte dei Pegni, in fase di ristrutturazione con i fondi pnrr. Sono fatti che dimostrano come le chiacchiere a vanvera e le strumentalizzazioni scorrette circolate in questi giorni siamo destituite di ogni fondamento.
