Il mio intervento alla giornata in memoria del professor Francesco Lucarelli. Napoli 24 ottobre 2024

 

Il preside Francesco Lucarelli (secondo in alto da sinistra) nel giorno dell avvio del primo corso di Economia Aziendale a Capua nel gennaio 1992

Non spetta a me parlare dei lavori scientifici del professor Francesco Lucarelli, anche se, trattandosi di studi fortemente ancorati al carattere sociale della nostra Costituzione, assumono un valore politico attuale se proiettati nel dibattito sulla costruzione di una Europa politica che abbia al centro non solo la tutela della concorrenza, ma soprattutto i diritti fondamentali di cittadinanza, considerati nella loro indivisibilità di diritti civili, politici e sociali. Ma è questa una giornata in memoria del professor Francesco Lucarelli e dunque a me tocca testimoniare il suo legame con la città di Capua. Un legame rivelatore del suo modo di intendere il ruolo dell’Università nel processo di valorizzazione del territorio e dell’interesse che ha coltivato per gli studi sulla pianificazione urbana e il recupero dei centri storici. Un legame, come raccontò lui stesso nell’intervento all’inaugurazione dell’anno Accademico 1992/93 della Facoltà di Economia e Commercio di Capua, nato una mattina del settembre del 1991, quando, leggendo il Mattino, apprese che il giorno precedente il Consiglio Regionale della Campania aveva localizzato nella nostra città la Facoltà di Economia e Commercio dell’allora costituendo Secondo Ateneo della Campania. Immediatamente telefonò al Comune. Erano le 8.20 del mattino.  Qualche ora dopo era già a Capua per incontrare gli amministratori ed avanzare una proposta, che a noi sembrò in quel momento una missione impossibile: far partire nel giro di qualche mese il corso di Economia Aziendale in città per gemmazione della Facoltà di Economia dell’Università Federico II di Napoli. Praticamente un anno prima della formale istituzione del Secondo Ateneo. Per noi – che sapevamo come la scelta di Capua, quale sede della Facoltà, fosse stata contrastata, nonostante la presenza, in un centro storico di prim’ordine, di un notevole patrimonio immobiliare demaniale, costituito da ex architettura religiosa e militare, in gran parte in stato di abbandono pur se vocato ad un riuso di carattere culturale e formativo – il sostegno e la determinazione del Preside della Facoltà di Economia della Federico II fu motivo di conforto e di incoraggiamento. Francesco Lucarelli fin da subito riuscì a stabilire con tutti noi un rapporto di empatia, a trasmetterci il suo incontenibile entusiasmo, che ben presto si rivelò un tratto caratteriale di una personalità particolarmente estroversa, socievole,  determinata, autentica, che affrontava i suoi compiti con grande generosità. A me ispirò fiducia a prima vista in una misura che generalmente matura nei confronti di una persona che conosci da tempo. In pochi attrezzammo, non senza ricorrere a qualche forzatura sulle procedure amministrative, dei locali dell’Istituto Magistrale – intitolato a Salvatore Pizzi, fondatore a Capua della prima Normale femminile del Mezzogiorno – consentendo l’avvio già il 13 gennaio del 1992 del primo corso con 220 studenti immatricolati al primo anno e in gran parte trasferiti da Napoli e da Cassino.  L’anno successivo l’anno accademico partì con oltre 1000 iscritti, con la disponibilità, oltre che dell’Aula Magna, di 7 aule, laboratori e studi di professori, una biblioteca e due laboratori linguistici, raggiungendo in pochi anni le 4000 unità. Anche dopo l’istituzione del II Ateneo Francesco Lucarelli mantenne il rapporto  non solo con la Facoltà di Economia Aziendale ma anche con la città di cui apprezzava l’enorme valore storico e culturale. Il suo non fu un impegno legato ad una visione di protagonismo personale – che non gli è mai appartenuta –  ma la conseguenza della convinzione che avviare nelle migliori condizioni possibili la Facoltà di Economia a Capua, poteva determinare l’inizio di un disegno sociale, economico, evolutivo di una città di cui conosceva, da autorevole e riconosciuto studioso dei centri storici,  le straordinarie qualità urbanistiche ed architettoniche. Di qui la scelta di rimanere ad insegnare a Capua, di coinvolgere fin dal primo corso alcune delle migliori risorse della Facoltà partenopea e di promuovere uno studio che individuò la sede definitiva della nuova Facoltà “nell’insieme costituito dai due complessi conventuali dei Gesuiti e delle Dame Monache”, oltre che dalla Chiesa di Santa Maria delle Dame Monache, un vero gioiello dell’architettura religiosa che lui giudicava ideale sede dell’Aula magna e della Biblioteca. Un progetto poi realizzato solo in parte perché passarono degli anni per convincere il Rettorato a firmare la concessione d’uso di uno dei due ex conventi, a causa delle forti spinte interne di chi voleva costruire la nuova sede fuori del centro storico per meri calcoli economici.  Insomma in Francesco Lucarelli c’era la consapevolezza dell’approdo del dibattito internazionale sulla pianificazione urbanistica che, dalla propensione al decentramento tipica degli anni ’50 si era progressivamente rivolta alla rivalutazione della concentrazione urbana, nel tentativo di razionalizzare l’espansione illimitata delle aree metropolitane – che in Campania già aveva assunto da decenni una dimensione regionale (da Capua, passando per Napoli, fino a Salerno) – e di restituire nuove funzioni ad emergenze architettoniche come ex conventi, caserme, bastioni, destinati a un lento ed inesorabile abbandono se non portati a recuperare nuove e moderne funzioni in luogo di quelle superate dall’evoluzione dell’economia e della società. Non a caso fu promotore anche della proposta di inserire il paesaggio culturale di Capua nel patrimonio Mondiale dell’Unesco, avanzata nel convegno “Capua Centro Storico vitale dall’Antichità all’Età moderna – tutela, recupero e rivitalizzazione”, tenutosi presso il Museo Provinciale Campano il 15 dicembre del 1995, coordinato da Francesco Lucarelli e Manlio Ingrosso, i cui atti sono riportati in un elegante volume. L’Amministrazione comunale si sente fortemente ispirata dalla sua visione del ruolo dell’Università nel processo di recupero e di valorizzazione del nostro centro storico ed è impegnata a realizzare il suo progetto: proprio ieri il segretariato regionale del MIBAC ha autorizzato la donazione modale da parte del Comune, che ha già deliberato da mesi in tal senso, della Chiesa di Santa Maria delle Dame Monache al Rettorato della Vanvitelli, con il quale stiamo da tempo lavorando per rafforzare la presenza dell’Università in città. Abbiamo di recente  definito lo schema di Concessione d’uso della cittadella sportiva di via Martiri di Nassirya al Rettorato perché diventi la struttura di riferimento di tutto l’Ateneo. E’ inoltre in corso la definizione dello schema di concessione d’uso, da parte dell’Agenzia del Demanio, del Convento di San Gabriello all’Adirsu, per realizzarvi residenze per studenti. Con l’Agenzia del Demanio dello Stato, gli Assessorati regionali al Demanio e all’Urbanistica, la Soprintendenza ai Monumenti di Caserta e Benevento, abbiamo  sottoscritto, inoltre, un verbale di tavolo tecnico operativo per procedere alla messa al bando di valorizzazione di tutto il patrimonio storico culturale demaniale del centro storico di Capua (circa l’80% del patrimonio immobiliare): ex complessi conventuali, Caserme, Castelli, Bastioni ed ex Tettoie e Capannoni militari, da riusare in termini turistici e culturali attraverso concessioni d’uso a società pubbliche e private in grado di sostenere gli investimenti necessari. Infine, la Giunta comunale ha deliberato l’intitolazione al professor Francesco Lucarelli – quale riconoscimento del suo contributo determinante alla nascita ed alla crescita della Facoltà di Economia di Capua – dello slargo tra via Gran Maestrato e via Gran Priorato di Malta, nei pressi della sede del Dipartimento di Economia, e di chiedere al Prefetto una deroga al divieto di intitolazione dei luoghi pubblici a persone decedute da meno di 10 anni. Un riconoscimento che testimonia anche il ruolo decisivo che oggi riveste il Dipartimento di Economia per lo sviluppo del territorio e per il recupero del nostro  centro storico.  Grazie e buon lavoro  

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