Capua: tre mesi dal voto ma clima non è dei migliori

Le previsioni sull’andamento della pandemia non giustificano uno slittamento all’autunno della tornata di elezioni amministrative del 2022. Se stiamo alle poche indiscrezioni che filtrano si andrà al voto il 15 o il 22 di maggio. Insomma per definire liste e coalizioni non ci sono più di due mesi. Purtroppo bisogna ammettere che l’auspicata svolta nel confronto politico e nella partecipazione dei cittadini – necessaria per reagire all’acutezza della crisi politica e sociale – fino ad ora non si è vista. A nulla è servito il richiamo alla delicatezza della fase che stiamo attraversando. Una fase nella quale le risorse senza precedenti messe in campo dall’Europa, con il piano di rilancio dell’economia, rappresentano una opportunità che sarebbe imperdonabile perdere. Il quadro politico è caratterizzato da una frammentazione davvero impressionante. Si contano almeno una decina di aspiranti sindaci alla spasmodica ricerca di una coalizione elettorale da rabberciare. Se escludiamo il tentativo del PD e di Capua Bene Comune di chiamare a raccolta le loro risorse migliori per definire una bozza di programma, è difficile rintracciare uno straccio di confronto sui contenuti tra i protagonisti della corsa elettorale. Il totale silenzio programmatico accomuna tutte le altre trattative in corso per comporre liste e definire alleanze. I più si agitano motivati solo dalla ricerca di consensi personali, senza neppure domandarsi cosa li aspetta alla fine di questa corsa, quali problemi dovranno provare ad affrontare, con quali strumenti, quali mezzi e con quante possibilità di riuscire a cavare almeno un ragno dal buco. Non è una critica ma una amara constatazione perché questo clima nuoce a tutti gli attori in campo. A rendere la situazione ancora più sconcertante è l’atteggiamento dei cittadini. In gran parte disinteressati alla vicenda politica e amministrativa come bloccati da uno stato di totale rassegnazione. Chi interviene sui social lo fa per riproporre l’elenco delle tante cose che non vanno e non funzionano, i soliti cahiers de doleances, declamati come una monotona e sterile litania, senza sforzarsi di individuare le cause di questo stato di cose – se non la facile e confortante ricerca del capro espiatorio delle responsabilità collettive – senza sforzarsi di avanzare proposte costruttive, di indicare soluzioni, se non la richiesta della gogna per chi prova a smuovere le acque, a reagire, a fare qualcosa. Così non si esce dal pantano in cui la città è caduta da troppo tempo. Se questo è lo stato dell’arte le responsabilità sono generali e la causa fondamentale è un deficit di cultura politica, di partecipazione e di senso civico. Se non vogliamo che anche il prossimo diventi l’ennesimo passaggio elettorale sprecato bisogna partire da qui: da un confronto sulle ragioni dello stato della città e della macchina comunale, sulle opportunità che a Capua non mancano, sulle scelte politiche e sui progetti su cui si può e si deve lavorare. È un appello che rivolgo a tutte le forze in campo ed anche a tutti i cittadini che hanno competenze e capacità per dare una mano. Facciano uno sforzo gli aspiranti sindaci e le forze politiche tutte per dare un fondamento politico e programmatico alla costruzione dei rispettivi schieramenti elettorali. E provino i cittadini a stimolare il ritorno alla buona politica. Certo in tre mesi non si può recuperare il deficit di politica accumulato negli anni. Tuttavia si può ancora provare ad avviare una fase nuova, a dare un senso alla campagna elettorale ormai alle porte, alimentando una competizione feconda su politiche e progetti alternativi..

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